Luoghi di socialità per il quartiere “casa”
Dagli incontri con i cittadini emerge l’idea di un quartiere con spazi pubblici più inclusivi. Si chiede un quartiere in cui ci si senta a casa grazie alla rigenerazione di aree e strutture ora degradate, affinché siano a disposizione della comunità, nuovi punti di riferimento aperti a tutti per socializzare, fare cultura e valorizzare la storia dei luoghi. I luoghi aumentano il senso civico e di appartenenza al quartiere e permettono di diffondere comportamenti più rispettosi per spazi pubblici e ambiente. Gli abitanti possono prendersi cura di questi spazi ripensando le aree verdi per facilitare la socializzazione, la ri-tessitura di fiducia e di rapporti attraverso la cura e la bellezza.
Più spazi per essere sempre più un “quartiere verde” valorizzando i sentieri di collina
Gli spazi verdi del quartiere hanno bisogno di continuità. Per essere valorizzati come risorse hanno bisogno di essere maggiormente accessibili grazie anche a un aumento della mobilità dolce e sostenibile, a “percorsi di bellezza” per raggiungerli e attraversarli, che siano in grado di connettere, con piste ciclabili e collegamenti pedonali sicuri, le diverse zone del quartiere, la città e la collina. I cittadini vorrebbero più orti, zone sportive e ludiche attrezzate e accessibili agli adolescenti e a tutti, per divenire punti di aggregazione ma anche aperte alla libera espressione.
Migliorare l’integrazione tra i sistemi di mobilità
Emerge la necessità di migliorare il sistema di connessione tra trasporto pubblico e i percorsi pedonali e ciclabili. Viene sottolineata l’esigenza di collegamenti tra le varie zone del quartiere, in particolar modo con centri commerciali, biblioteche e stazioni dei treni Mazzini e San Ruffillo e altri poli di servizio. Si segnalano scarsità di corse notturne (linea 11) e ripercussioni dovute alle deviazioni previste dai T Days rispetto agli spostamenti e alle connessioni con via Irnerio (linea 25). Viene riportata la necessità di connessioni ciclabili oggi assenti, in particolare verso la zona a est della via Emilia per raggiungere anche la stazione Mazzini e San Lazzaro, con la zona Due Madonne e in prossimità delle scuole. Inoltre, si riscontra una problematica di coesistenza tra piste ciclabili e marciapiedi.
Emerge infine la necessità di migliorare la viabilità, soprattutto in alcune zone e arterie in corrispondenza degli assi viari (maggiori e minori) interessati dal traffico proveniente da Pianoro e diretto a Bologna e San Lazzaro dove il traffico autoveicolare risulta spesso congestionato.
Favorire le relazioni di vicinato dando formazione alle “antenne sul territorio”
Emerge il desiderio di attivare progettualità che miriino a valorizzare lo scambio intergenerazionale e la co-progettazione con le scuole, a formare gli insegnanti su temi legati all’integrazione degli alunni stranieri e a mettere in rete terzo settore e istituzioni, per collegare e far conoscere le singole iniziative di ogni associazione/del quartiere, o per dare avvio ad attività di mutuo aiuto.
È importante formare persone che fungano da “antenne” sul territorio per l’individuazione di “persone a rischio” e sensibilizzare i cittadini su temi della cura dell’altro. Altra ipotesi progettuale prevede l’attivazione di punti informativi riguardo ai servizi e alle modalità di accesso ai servizi stessi. Infine, la dimensione di vicinato è ritenuta fondamentale per aumentare la solidarietà tra le persone.
Scambi intergenerazionali, iniziative di cultura partecipata, scuole aperte anche al pomeriggio, spazi di gioco e percorsi di crescita per le comunità
I cittadini guardano alla presenza di numerose persone anziane nel quartiere come una risorsa, proponendo di favorire maggiormente gli scambi intergenerazionali per diffondere la cultura, la trasmissione dei saperi, la conoscenza reciproca e il senso di appartenenza ai luoghi. È necessario dare spazio a tutti e rendere i cittadini i protagonisti della cultura del quartiere. Su questa idea si basa la richiesta di facilitare l’utilizzo di spazi pubblici per le associazioni per favorire iniziative culturali e di aggregazione e agevolare l’interscambio tra le realtà del territorio, dando spazio alle culture dal basso e alla peer education.
Savena è un quartiere con delle bellezze uniche tutte da scoprire: gli abitanti propongono quindi che vengano realizzati percorsi di trekking urbano, alla scoperta dei luoghi di interesse culturale, storici e naturalistici del quartiere.
Le scuole pubbliche devono aprirsi al territorio e stimolare l’incontro, l’aggregazione, il senso di appartenenza, l’interculturalità.