Rigenerare le aree dismesse e sostenere il senso di appartenenza
Per i cittadini del Quartiere Navile il tema delle aree da rigenerare è centrale: gli spazi sotto-utilizzati e abbandonati devono essere censiti per essere trasformati in luoghi di socialità in cui le persone, in particolare i giovani, possano sperimentare attivazione civica e culturale. Anche gli spazi pubblici, le piazze e le strade sono considerati luoghi dove favorire la socializzazione facilitando lo scambio di competenze, saperi e racconti e creando più relazioni tra abitanti con età, genere, culture, provenienza e reddito diversi.
Puntare su biblioteche, centri sociali e attrezzature sportive per gli adolescenti
Le biblioteche e i centri civici sono individuati dai cittadini come risorse importanti da gestire per il loro ruolo centrale nell’incontro tra gli adolescenti. Questi ultimi sono riconosciuti come i principali soggetti che necessitano di politiche specifiche: emerge come urgente una comprensione dei loro bisogni, per favorire un accesso libero e continuativo ai servizi culturali, creando spazi liberi nell’accesso o “semi autogestiti” con regole condivise. È centrale anche il tema dello sport, inteso come leva per l’educazione al rispetto dei luoghi e delle persone e la creazione di spazi “rifugio” dove i giovani possano passare il proprio tempo libero, socializzare o partecipare ad attività di loro interesse.
Il canale Navile: una risorsa naturalistica da valorizzare
Una priorità per gli abitanti del quartiere Navile è riappropriarsi delle risorse naturalistiche e ambientali del territorio. In particolare, viene ritenuto fondamentale ricreare un rapporto con il canale Navile, ripristinando percorsi naturalistici sugli argini, riaprendo le vie d’acqua sotterranee, garantendo un presidio continuo e aumentando la collaborazione tra gli abitanti per promuovere comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Individuare soluzioni per risolvere la separazione tra le diverse zone del quartiere
I cittadini chiedono di risolvere il problema della separazione tra le zone del quartiere, tra Bolognina, Corticella e Pescarola, rendendole maggiormente fruibili. Si segnala la necessità di migliorare l’accessibilità attraverso una più efficace progettazione della rete di piste ciclabili e del trasporto pubblico per collegare non solo il quartiere con il centro, ma anche aree del quartiere fra di loro. Anche i collegamenti con gli altri quartieri, con i paesi limitrofi, e con luoghi di erogazione di servizi pubblici sono considerati deboli e da potenziare. In generale, si riconosce come asse critico di collegamento, anche per le ciclabili, quello est-ovest. Altre zone sono considerate critiche a causa dell’assenza di piste ciclabili o del servizio di trasporto pubblico. Pensando al futuro del quartiere, infine, i cittadini immaginano che si possa arrivare in centro a piedi o in bicicletta, sia da soli che con i bambini.
Un nuovo rapporto con le grandi arterie e una migliore convivenza tra utenti della strada
Una priorità che emerge riguarda la manutenzione e la sicurezza. In generale, si richiede un’attenzione particolare all’illuminazione delle strade, alla segnaletica e all’abbattimento delle barriere architettoniche. In casi specifici viene riconosciuta la necessità di istituire nuove zone 30.
L’estensione del quartiere è tale per cui alcune aree si possono considerare in periferia: diventa quindi fondamentale per gli abitanti il tema delle connessioni e della mobilità sostenibile. In generale, più che indicare disincentivi veri e propri per l’uso del mezzo privato, i cittadini suggeriscono misure compensative, come ad esempio rendere più agevole l’uso di una sola macchina nei nuclei familiari, identificare elementi tesi a favorire un utilizzo di altri mezzi e di trasporto pubblico, modalità alternative di utilizzo del mezzo automobilistico (come il car sharing).
Le strade come luoghi di socialità
Le strade sono riconosciute come risorse del quartiere non solo per una migliore mobilità ma anche come luoghi della socialità. Da un lato, i cittadini vorrebbero realizzare più social street di quartiere e, dall’altro, viene constatato che in alcune strade si incontrano e passano il loro tempo i ragazzi, anche con fragilità. Si propone quindi di far intervenire gli educatori e gli operatori sociali nelle strade, in aiuto dei ragazzi più a rischio.
Il tessuto sociale dei caseggiati popolari contro la solitudine degli anziani e l’isolamento degli adolescenti
Per fronteggiare alcune situazioni sociali problematiche, emerge il bisogno di realizzare più percorsi volti alla ricostituzione del tessuto sociale dei caseggiati popolari. I temi più frequenti sono occupabilità, riconnessione sociale, prevenzione dell’isolamento e della solitudine degli anziani fragili e realizzazione di nuovi luoghi dedicati agli adolescenti e a donne straniere, riconosciute come una risorsa per il quartiere. Avere dei luoghi di incontro polifunzionali e trasversali rispetto alle diverse categorie sociali, privi di barriere architettoniche, è ritenuta una priorità, così come la valorizzazione dei luoghi di aggregazione spontanea, come i giardini condominiali e gli spazi pubblici e comuni.