Un quartiere solidale con più luoghi d’incontro partendo dai Centri sociali
I cittadini desiderano un quartiere con spazi pubblici più democratici, inclusivi e aperti a ospitare tutti, indipendentemente dalla loro cultura, provenienza e condizione sociale.
Attività di socializzazione contro l’isolamento, arredo urbano per favorire accessibilità fisica dei luoghi pubblici, burocrazia da snellire sono alcuni dei punti emersi affinchè gli spazi pubblici si possano vivere e fruire più facilmente.
Più spazi pubblici curati e con giochi
Gli spazi pubblici del quartiere devono essere sicuri e attrezzati, anche per essere vissuti nella stagione invernale come luoghi di ritrovo e condivisione, soprattutto per gli adolescenti. Sono luoghi dove trovare giochi per i più piccoli e favorire benessere sociale con spazi verdi, anche autogestiti dedicati alla coltivazione. Più mercati rionali di qualità, con presidio di prodotti del territorio e di socialità, permettono di tendere anche verso una maggiore autonomia in termini agricoli ed ecologici.
Sostenere e diffondere cultura dal basso
Gli spazi pubblici dedicati all’incontro, al racconto e alla conoscenza, per attività di quartiere stabili o periodiche favorendo l’organizzazione dal basso con feste, esposizioni, laboratori, spazi di lavoro condiviso. È molto sentito il bisogno di rendere la cultura accessibile a tutti: è importante in questo senso far dialogare esperienze e progetti diversi, per riuscire ad arrivare a pubblici differenti spesso esclusi.
Educazione integrata, scuole come palestre civiche per la comunità e protagonismo giovanile
Così come gli spazi pubblici devono essere considerati piazze e luoghi d’incontro fra diverse generazioni, anche le scuole devono essere più accessibili, non solo luoghi attraversati dai ragazzi durante le ore di lezione, ma da tutti. L’educazione è vista come un mezzo di integrazione, di protagonismo, presa di coscienza della propria realtà e del proprio ruolo all’interno della comunità. La scuola diventa uno dei tasselli di una città educante in cui anche gli spazi di aggregazione forniscono stimoli per la creazione di competenze, attraverso la realizzazione di attività laboratoriali, di collaborazione e di educazione tra pari.
Un quartiere con maggiore attenzione alle zone dove si concentrano le fasce più fragili
Vi sono poi altre zone che presentano una compresenza di diverse fragilità: demografica, economica, sociale. È necessario incentivare spazi dove si possano favorire le relazioni intergenerazionali, attenti alle esigenze dei più vulnerabili, mettere al centro i giovani sostenendoli con la ricerca di lavoro e opportunità di formazione e di contrastare emarginazione e solitudine attraverso la realizzazione di presidi e strumenti di prossimità.
Sicurezza e manutenzione delle strade e unità territoriale attraverso più collegamenti anche pedonali e ciclabili
Dal punto di vista della mobilità, il tema più discusso è la sicurezza ciclopedonale, in particolare in corrispondenza degli attraversamenti. Ulteriore problematica si riscontra nella mancanza di marciapiedi e di connessioni ciclabili, in particolare nelle aree più periferiche e in collegamento con i maggiori poli attrattivi del quartiere. Riguardo al trasporto pubblico si richiede una maggiore connessione tra la zona sud-ovest con quella più a nord, delle aree più periferiche con i poli attrattivi e i centri di erogazione di servizi pubblici del quartiere e di collegare tra loro gli ex quartieri di San Donato e San Vitale. Inoltre, si sottolineano con forza la scarsità di corse e il sovraccarico dei mezzi, soprattutto nelle ore di punta e verso il centro città.