In vista dell’avvio della fase di coprogettazione dei Laboratori di Quartiere, pubblichiamo le introduzioni dei dossier d’area consegnati ai cittadini partecipanti ai Laboratori e scritte dai sei Presidenti di Quartieri di Bologna. Di seguito, le parole e gli auspici di Marzia Benassi, Presidente del Quartiere Savena.
La recente riforma dei Quartieri ha modificato il contesto istituzionale di riferimento valorizzando il nuovo ruolo dei Quartieri: articolazioni territoriali dotate di strumenti e spazi per connettere domande e risposte, bisogni e risorse, competenze e progettualità della cittadinanza per sostenere insieme la cultura della prossimità.
È con la promozione della cittadinanza attiva e del protagonismo delle persone e dei territori che si concorre alla risposta dei bisogni, in una visione corale e collaborativa di città. Punto cardine dell’azione amministrativa è la collaborazione con i cittadini. E lo sarà sempre di più per il futuro. E’ necessario far diventare metodo e consolidare quello che in questi anni si è sperimentato attraverso “Collaborare è Bologna” vale a dire il coinvolgimento dei cittadini per raccogliere suggerimenti, idee, bisogni e per risolvere problemi del territorio con la co-progettazione condivisa e attraverso il Regolamento per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.
Dall’esperienza di “Collaborare è Bologna” i cittadini di Savena hanno individuato dei luoghi su cui intervenire con idee e proposte, partendo da bisogni espressi proprio in quel contesto. Quest’anno l’ area scelta per iniziare il lavoro di comunità attraverso il Laboratorio di Quartiere è quella emersa dai cittadini nel percorso “Collaborare è Bologna”, e nello specifico la zona denominata Arno- Lombardia – Abba – Portazza. Per dare forma al nostro lavoro di comunità ipotizziamo la costruzione di un percorso che produca conoscenza e coscienza del territorio, come occasione di incontro fra persone per creare relazioni positive, risposte alle solitudini, coesione sociale. L’opportunità è proprio quella di ritrovarsi nella casa comune, la sede del Quartiere, il luogo in cui si confrontano e prendono forma partecipata le scelte che diventano politiche pubbliche, attraverso cui una comunità si prende cura di sé e del proprio territorio. Per la comunità di Savena poniamo come obiettivo comune la definizione più moderna e più ampia di sviluppo sostenibile.
Il Quartiere che immaginiamo, progredirà attorno a tale visione tenendo conto del fatto che adottare un approccio innovativo per lo sviluppo sostenibile del quartiere implica la valutazione non solo degli aspetti architettonici ed energetici, ma anche la ricerca di un equilibrio fra aspetti sociali, processi per l’integrazione, il rispetto dell’ambiente e percorsi inclusivi. Le opportunità sono date dalle attività quotidiane di ogni singolo cittadino (fruizione di giardini, piazze, orti urbani e mercati rionali; nuovi spazi urbani “di vicinato”; attivismo in associazioni ed organizzazioni territoriali; educazione; partecipazione in luoghi civici d’aggregazione giovanili ecc.) che oltre ad essere maggiormente coinvolto e responsabilizzato nei confronti delle attività stesse, deve avere l’occasione di condividere e di vedere messe a sistema le proprie idee e competenze riguardo temi sui quali ha un interesse diretto, trovando ascolto fra gli altri attori del territorio. In questo senso i servizi alle persone devono avere un indirizzo volto a prefigurare nuove soluzioni di solidarietà umana basate sull’incontro tra diritti e doveri sociali. Serve immaginare un welfare generativo capace di rigenerare risorse responsabilizzando le persone che ricevono aiuto al fine di aumentare il rendimento delle politiche sociali a beneficio dell’intera collettività.
Il Quartiere dovrà essere garante e facilitatore dell’essere e del fare della comunità e del territorio: un’istituzione naturalmente vocata ad assicurare condizioni di democrazia, partecipazione e giustizia sociale. Questo obiettivo può essere raggiunto assicurando il rispetto delle diversità, dei diritti di ciascuno, ma soprattutto favorendo il dialogo nella comunità.